Uscire dalle zone di comfort o espanderle?
Le persone di successo escono dalle zone di comfort. Le persone realizzate le espandono.
Spesso sentiamo o diciamo che per crescere professionalmente è importante uscire dalla nostra zona di comfort.
Ok, da un lato è vero: trovare la forza di fare qualcosa di nuovo, di diverso o che non ci piace può essere utile per accrescere competenze e opportunità.
Tuttavia c’è il rovescio della medaglia: assaporare la vita anche nel momento in cui stiamo lavorando e non solo dopo, trovare sempre spazio per goderci i frutti del nostro impegno, e soprattutto rilassarci in maniera adeguata.
Per questo dobbiamo essere bravi nell’espandere le nostre zone di comfort, aumentando – all’interno della nostra quotidianità e delle nostre routine – cose, gesti e persone che ci piacciono e ci fanno stare bene. Altrimenti rischiamo di andare in burn – out con tutte le conseguenze annesse.
Ecco 4 esempi, di vario tipo:
• prendiamoci più tempo per rendere la stanza in cui lavoriamo colorata, luminosa o semplicemente più ordinata;
• compriamo quella penna bellissima che sogniamo da tempo per scrivere i nostri appunti e i nostri pensieri in maniera più piacevole oppure quella poltrona, tanto comoda, per fare una pausa e gustare la lettura dei nostri libri preferiti;
• diciamo qualche “No!” in più del solito e chiamate quel cliente che vi rompe sempre le scatole, che casomai paga sempre in ritardo, per dirgli finalmente che non volete più lavorare per lui. È un atto molto drastico, lo so, ma è un enorme riduttore di stress e permetterà di restare focalizzati su questioni decisamente più “sane” e produttive.
• stiamo lavorando, non ce la facciamo più a restar seduti al computer e sta per iniziare l’ennesima videocall, ma sentiamo il bisogno di aria fresca e natura. Proprio in quel momento un amico ci chiama per dirci “Hey, uno di questi giorni vogliamo tornare a correre al parco?“. Noi allora rispondiamo “Quel giorno è adesso“: ci alziamo dalla sedia, mettiamo tuta e scarpe sportive e usciamo. Ovviamente sarà necessario tirar fuori le nostre doti diplomatiche e trovare un’ottima scusa per avere dato buca alle persone con cui dovevamo fare la call!
Ma espandere le proprie zone di comfort richiede anche la capacità di accettare (per avere poi la capacità di trasformare) quello che non ci piace – ma che è necessario – in qualcosa di nostro gradimento. Significa trovare il buono, il bello e il meglio nelle piccole e grandi cose della nostra quotidianità, godendoci della buona musica quando siamo nel traffico per andare a lavoro o guardare il cielo stellato mentre andiamo a buttare fuori la spazzatura.
Ho un esempio ancor più utile, che prende spunto da quelli sopra: andiamo a fare visita proprio al cliente che “non ci piace”, quello che è sempre negativo nei nostri confronti e non paga, per rovesciare la situazione. La persona che abbiamo davanti dopotutto ci ha scelto come consulenti o fornitori, e se saremo educati, calmi e sorridenti, potremo fargli capire meglio il nostro punto di vista e forse arriveremo a un nuovo punto di incontro.
Questo da un lato non ci farà rinunciare a quel lavoro, dall’altro diminuirà lo stress di quella relazione professionale. Anche perché, come sappiamo, spesso richiede meno risorse mantenere un cliente acquisito, che prenderne uno nuovo. E se nonostante il tentativo proprio non troveremo un accordo, poco male, forse significa che è meglio perderlo.
Come sempre dico alle persone a me care e ai miei clienti:
Nulla vale di più dello stare bene qui e ora. Non può bastare vivere il presente, è necessario goderselo.
Se vuoi espandere la tue zone di comfort e avere più tempo per la tua famiglia, per la cura di te stesso e per fare le cose che ami, contattami e scopri il Metodo Human Marketing per valorizzare e far crescere i tuoi progetti imprenditoriali.
Ad maiora.
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