Personal branding: cos’è, a cosa serve e perché è importante
Che cos’è il personal branding, ma soprattutto a che cosa serve e perché ne senti parlare così tanto?
In questo articolo ti spiego come può essere utilizzato a fini personali e professionali e perché è importante puntare sulla valorizzazione della tua persona.
“Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce sé stesso” (Erich Fromm, Dalla parte dell’uomo)
Che cos’è il personal branding e a cosa serve?
Si tratta di un insieme di attività e strategie per promuovere sé stessi, la propria immagine, la propria identity partendo dalla definizione dei propri punti di forza, delle proprie risorse e obiettivi, delle caratteristiche peculiari che ci differenziano dagli altri, sia a livello professionale che personale: le stesse che possono essere un’opportunità, in termini di benefici per noi e per chi si rivolge a noi.
Ricordiamo infatti che il profilo che andiamo a far emergere deve portare beneficio ad altre persone. Per questo è importante chiederci quali problemi possiamo risolvere, come possiamo essere utili e a quali bisogni possiamo rispondere. Solo così il nostro personal brand diventa una marcia in più non solo per noi ma anche per gli altri: la nostra presenza non va imposta ma “proposta”.
Implica il dare una direzione alle nostre azioni, sapere cosa ci motiva e perché, e infine saper raccontare e comunicare in maniera efficace qual è la nostra mission e gli obiettivi che vogliamo raggiungere, quali risorse abbiamo a disposizione a tal fine e a quali esigenze siamo in grado di rispondere.
Personal Branding significa puntare su sé stessi, sulla nostra unicità: è fondamentale per elaborare strategie comunicative e di marketing efficaci ma anche per il mondo del lavoro, per mettere in rilievo e rendere appetibili le nostre competenze, dato che il curriculum non basta più.
Perché è importante?
Non possiamo prescindere dal curare la nostra immagine e la nostra reputation, sia nel mondo online che offline. Il personal branding è utile proprio per creare una sorta di biglietto da visita, curato nei minimi dettagli. Ci offre l’opportunità di sfruttare la nostra unicità e farla diventare un reale vantaggio competitivo, in pieno approccio Human Marketing.
L’aggettivo “personal” fa riferimento alla persona che con la sua singolarità si distingue dalla massa, la cosiddetta “marcia in più” per cui qualcuno (che può essere un datore di lavoro, cliente o utente) sceglie proprio noi, i nostri servizi, prodotti o attività.
Questa scelta è un atto di fiducia che si guadagna con la coerenza rispetto ai nostri ideali, valori e obiettivi. Da qui derivano affidabilità e autorevolezza agli occhi degli altri, senza però rinunciare alla nostra autenticità e senza essere banali e artificiosi.
Costruire il proprio brand implica chiaramente un’analisi e un’osservazione profonda di ciò che siamo e di ciò che rappresentiamo o vogliamo rappresentare per noi stessi e per gli altri. Si tratta senz’altro di un lavoro introspettivo ma che non può fermarsi all’auto-osservazione.
È importante infatti sapersi raccontare, comunicare agli altri il proprio valore alla luce della propria storia personale, rendersi consapevoli del fatto che in ognuno di noi ci sono competenze e talenti spesso nascosti: non dobbiamo far altro che tirarli fuori, rendendo visibile ciò che al momento è invisibile.
Il personal branding significa anche e soprattutto esserci con l’altro e per l’altro: che tu sia un professionista, un imprenditore o una persona che cerca di affermarsi sul mercato del lavoro, tieni sempre a mente che esisti e sei “qualcuno” in funzione dell’altro.
I tuoi servizi e le tue competenze sono a favore di altre persone, le quali decidono se effettivamente la tua attività contribuisce a creare benessere, è utile per risolvere problemi o soddisfa bisogni concreti.
Per approfondire, leggi la sezione del mio blog dedicata al Branding: qui puoi scoprire anche come utilizzare lo storytelling per raccontare la tua storia e far crescere il tuo personal brand.
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