Il brand Cristiano Ronaldo: il suo modello di marketing, comunicazione e personal branding
È ormai qualche giorno che non riesco a smettere di pensare a Cristiano Ronaldo.
Ops, forse così sono stato troppo ambiguo… mi correggo e la dico meglio!
Sono un po’ di giorni che non riesco a fare a meno di riflettere sul modello di marketing e personal branding di Cristiano Ronaldo e del perché sia così efficace.
Recentemente ho letto dei dati pubblicati da Forbes nel primo trimestre del 2018 e sono rimasto davvero meravigliato.
Attualmente Ronaldo è l’atleta più seguito sui social media. Un suo post su Instagram vale $ 400.000 e un suo semplice tweet frutta € 230.000, più o meno € 821,00 a carattere! (si, hai letto bene).
Ero davvero curioso di scoprire le motivazioni nascoste dietro questi numeri spaventosi, perché ero sicuro che non si trattasse di trucchi o segreti, ma soltanto di strategie di marketing potenzialmente replicabili da chiunque con tanto studio e pratica.
Allora ho acceso il mio Mac, mi sono armato di carta e penna per prendere appunti e ho provato ad analizzare le sue attività di comunicazione sui social media.
Quello che ne è venuto fuori ha confermato le mie ipotesi.
1. Il successo di Cristiano Ronaldo si basa su una perfetta attività di Personal Branding.
Attraverso i social media – ma non solo – è riuscito a creare un brand (il CR7 che conosciamo tutti) che riassume in sé il prototipo di Vero Atleta, Brava Persona e Life Coach, che non può non influenzare positivamente un target di pubblico così ampio da abbracciare ogni genere e età.
La vita di Ronaldo è un alternarsi di allenamento, sana alimentazione (non sa quello che si perde, senza arrosticini!) e motivazione ad essere sempre il migliore e non arrendersi mai.
2. La sua comunicazione è autentica. Si mostra per quel che è, senza mai mascherare a chi lo segue alcuni lati della sua persona. È coerente sia nel contenuto dei post che pubblica sia nella forma, per lo più visiva. Ha abituato i lettori (o sarebbe meglio dire “educato”) al suo tipo di comunicazione e ne è rimasto fedele nel tempo.
3. A differenza di tanti altri atleti, sponsorizza soltanto prodotti che riescono ad amplificare la sua immagine di atleta attento al benessere psico-fisico, personaggio motivato a vincere (SEMPRE) e – ovviamente – del bel giovinotto. Herbalife, EA SPORT e Nike sono solo alcuni esempi.
4. È un maestro nel creare, costruire e mantenere relazioni in grado di dare valore aggiunto al suo personal brand. Senza però mai dare l’impressione di essere forzato. Lo fa con colleghi (calciatori e allenatori), lo fa con i tifosi, e lo fa addirittura con bambini malati che hanno bisogno d’aiuto.
Molto probabilmente ci troviamo davanti a un caso particolare in cui il personaggio e la persona, la persona e l’atleta, l’atleta e il brand sono davvero la stessa cosa.
Tu che cosa ne pensi? Secondo te, oltre alle sue indiscutibili abilità calcistiche, che cosa ha contribuito a far diventare Cristiano Ronaldo il super-brand che è oggi?
AGGIORNAMENTO 11 LUGLIO 2018
La Juventus ha ufficializzato ieri l’acquisto di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid, per 100 milioni di euro più altri 12 di oneri accessori. Al giocatore andranno, nei prossimi 4 anni, circa 31 milioni di euro a stagione come compenso.
L’effetto che la notizia ha generato in rete, è stato davvero impressionante. La squadra bianconera non ha solo inserito un grande campione nella propria rosa, ma un vero e proprio propulsore per la crescita dei ricavi da diritti televisivi, sponsor, merchandising e altri aspetti rilevanti per un’impresa del settore calcistico.
Un paio di esempi dell’effetto che può provocare un uomo, anzi un brand, come CR7? Eccoli di seguito:
• il profilo ufficiale su Instagram della Juventus è cresciuto di circa 1 milione di followers nelle ultime 48 ore (come si può vedere dal grafico di seguito), passando da poco meno di 10 milioni di seguaci a un numero che supera gli 11 milioni, con un’impennata notevole nelle ultime 16-18 ore, mentre su Twitter si è verificato un aumento di 100mila utenti che hanno cliccato sul bottone Segui.
• il Real Madrid, dopo l’annuncio della cessione, ha perso circa 1 milione di followers su Twitter, passando da quasi 32 milioni a 31,02 (circa il 3% di diminuzione) in appena 24 ore.
• tornando alla Juventus, il suo store online è andato down quasi subito dopo la notizia del trasferimento del giocatore dalla squadra spagnola a quella italiana. Compariva soltanto il messaggio di errore: “Sorry, the servers currently are overloaded”. Nel momento in cui scrivo, a 22 ore dal comunicato ufficiale, sul sito è pubblicato il seguente testo: “Il sito non è al momento disponibile. Ci scusiamo per il disagio”.
• off topic relativo al “delirio” generale di ieri sera sui social, in particolare su Twitter. Un addetto dell’ufficio stampa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha pubblicato questo tweet: “Che colpo non solo per la @juventusfc ma, speriamo, per il calcio italiano #CR7allaJuve” fomentando il sarcasmo – ovviamente – di tutta la rete. Un’ora e mezza dopo, il MIT ha chiesto scusa: “Ci scusiamo per il tweet rimosso a causa di un banale scambio di account”.
• infine, navigando su Facebook, ieri sera, non hai notato qualcosa di “strano”? Almeno 1 post ogni 3 parlava, bene o male, di Ronaldo.
Non riuscirò a farti diventare figo come Cristiano Ronaldo o supertrendy come Chiara Ferragni, tuttavia se desideri approfondire le strategie trattate in questo post, partecipa ai miei corsi “Human Marketing” e “Personal Branding” oppure contattami per una consulenza.
Fonte Foto Cristiano Ronaldo: Wikimedia (Creative Commons Attribution ShareAlike 4.0)
Profilo Instagram Juventus: www.instagram.com/juventus/
Store Online Juventus: store.juventus.com
Ninjalitics (dati profilo Instagram Juventus): www.ninjalitics.com/juventus.html
Tweet di scuse del MIT: twitter.com/mitgov/status/1016779038789111809