Ello: il nuovo social network (ad invito) che sfida Facebook
Ebbene si, prima o poi doveva accadere che il colosso dei social iniziasse a temere un concorrente. Ello è quello che in molti iniziano a definire come il “killer” di Facebook.
L’anti-social che sta facendo parlare molto di sé in questi giorni è una creatura decisamente giovane. Nato nel 2014 in Vermont e lanciato da un gruppo di artisti e programmatori guidato da Paul Budnitz.
Inizialmente aveva una struttura di social privato (già di per sé un ossimoro) per poi decidere di aprire le iscrizioni in forma di invito, pare che su eBay si arrivi addirittura a pagare fino a 500 dollari per comprare l’accesso. Il motivo di un prezzo così alto c’è: secondo le prime statistiche sembrerebbe che siano arrivate dalle 30.000 alle 35.000 richieste all’ora per accedere.
La struttura è la stessa (sempre di social network stiamo parlando) creazione di un profilo, status aggiornabili, foto e notizie condivisibili. Alcune differenze però ci sono. A partire da quelle più importanti, Ello non permette la pubblicità e non raccoglie o vende dati personali degli utenti (o almeno così afferma). Non ci sono quindi advertiser e le loro campagne con link a pagamento. In più concede una totale libertà ma, allo stesso tempo, detta regole rigide da seguire.
Di sicuro il loro manifesto è piuttosto chiaro (ogni riferimento contro Facebook non è puramente casuale nda). Queste le loro parole:
“Crediamo che un social network possa essere uno strumento per l’empowerment. Non è uno strumento per ingannare, costringere, manipolare ma un posto per collegare, creare, e celebrare la vita. Tu non sei un prodotto”.
“Siamo arrivati alla consapevolezza che l’ascesa dei social media è stata accompagnata da una concentrazione di potere nelle mani di troppe poche persone, e c’è energia per scuotere le cose, anche se solo un pò”.
Una cosa è certa, un’ascesa così repentina ha sempre una motivazione più o meno nascosta. Nel caso di Ello, riguarda le denunce che la comunità gay (partite da San Francisco) ha rivolto a Facebook a causa della disattivazione di account di drag queen e transgender che utilizzano nomi d’arte invece dei nomi reali. E qui che si insinua Ello, che ha fatto della libertà e della privacy il proprio punto fermo.
Ma quanto durerà Ello? Per quanto tempo riuscirà a mantenere saldi i propri principi? Il dubbio resta.
Ello è stato creato con un finanziamento, con un fondo di investimenti che presuppongono un profitto, questione che prima o poi dovrà essere affrontata.
Non so quanto si sentisse la necessità di un nuovo social, figurarsi poi di un anti-social. Resta il fatto che di tentativi per abbattere virtualmente la creatura di Zuckerberg ne sono stati fatti tanti.
Ma com’è il detto? Ciò che non uccide, fortifica.
Ringrazio Annalisa Iezzi per il gentile contributo e la realizzazione di questo post ospitato nel mio blog.
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